il bastione

Factory colors and shapes

La fabbrica luogo di vita controverso, eppure necessario,  relegato nelle periferie urbane, ha subito nel corso della sua evoluzione, celebrazioni e critiche feroci.

Un dibattito mai esaurito, che da tempo, nella continua tensione fra esigenze produttive, sociali ed  ambientali, si palesa nel tentativo di conferirle un’estetica dotata di un proprio codice segnico e cromatico: stratagemmi architettonici e uso di colorazioni, che possano generare un’immagine industriale meno ingombrante e invadente.

Così girovagando per la zona industriale di Brindisi capita di imbattersi in silos chimici dai colori pastello sormontati da finestrelle innocenti, volumi lilla, rivestimenti bianchi, geometrie che rimandano all’immaginario fiabesco, come le innocenti casette dei boschi incantati.

Rimane la tensione evidente, fra la città e la fabbrica: luogo fisico e sociale che ha segnato, con la sua presenza - e lo farà ancora - il nostro tempo e il nostro spazio.

The factory, a place of controversial and yet necessary life, relegated to the urban outskirts, has undergone, in the course of its evolution, fierce celebrations and critiques.

A debate never exhausted, which for a long time, in the continuous tension between productive, social and environmental needs, reveals itself in an attempt to give it an aesthetic endowed with its own sign and color code: architectural stratagems and use of colors, which can generate a industrial image less cumbersome and intrusive.

So wandering around the industrial area of Brindisi, it happens to run into chemical silos in pastel colors topped with innocent windows, lilac volumes, white coverings, geometries that recall the fairytale imaginary, like the innocent little houses of the enchanted woods.

The evident tension remains between the city and the factory: a physical and social place that has marked, with its presence - and still will - our time and our space.